Biologia Axolotl e la teoria sulla sua evoluzione

Oggi parliamo la biologia degli Axolotl o più precisamente ambystoma mexicanum, originari del Messico ( lago di Xochimilco) queste salamandre neoteniche (compiono il loro intero ciclo vitale in uno stadio larvale) e hanno sviluppato capacità di sopravvivenza uniche nel loro genere, veri e propri superpoteri; se comparati ad altri animali.

areale di distribuzione axolotl

La scoperta degli axolotl è attribuita agli aztechi (1300-1600 D.C) furono loro a chiamarli axolotl, che significherebbe: mostro d’acqua o scherzo d’acqua. Con l’arrivo degli europei nell’America centrale il nome nell’utilizzo comune divenne: assolotto. L’axolotl messicano non è però solo.

Nel continente europeo esiste il Proteus anguinus, o comunemente chiamato Proteo: un anfibio vertebrato troglobio (vive e si riproduce esclusivamente in grotta) dall’aspetto simile alla salamandra di minecraft ma con una storia diversa.

La prima testimonianza della sua esistenza fu di Janez Vajkard Valvasor(1689) che lo descrisse come un piccolo drago acquatico uscito fuori dalla terra (alcuni forti piogge li spinsero fuori dalle grotte) dando vita alla credenza popolare che i draghi vivessero al di sotto della crosta terrestre.

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La biologia degli axolotl e quella del proteo

Il Proteo Europeo per quanto simile all’axolotl, ha avuto una diversa evoluzione causata dall’isolamento nelle grotte.

Provando a risalire ad un possibile antenato comune dell’axolotl e del Proteo mi sono imbattuto nel fossile dell’Apateon: un anfibio di 290 milioni di anni fa (prima dei dinosauri per intenderci) il fossile è stato trovato in Germania. Questo significa che l’antenato dell’axolotl probabilmente viveva ancora nella Pangea (unico continente). Solo dopo lo spostamento delle placche terrestri gli esemplari rimasti in Europa divennero Protei e gli esemplari che seguirono la placca terrestre americana divennero axolotl fino ad arrivare successivamente nelle mani degli Aztechi.

*teoria senza valore scientifico ma puramente ragionata sui dati reperiti nella ricerca.

Apateon antenato axolotl

Fossile di Apateon possibile

axolotl fossile

Apateon 250 milioni di anni fa, fossile trovato in Germania

Antenato dell'axolotl

Seppur un animale diverso dall’axolotl e dal Proteo, il polypterus (pesce originario delle acque del Nilo) presenta una caratteristica simile alle larve di salamandre che mi porta a sospettare l’esistenza di un antenato comune ancora più vecchio dell’ Apateon.

I polypterus di giovane età presentano corna piumate (metodo di respirazione) simile alla biologia dell’Axolotl che riassorbono con la crescita.

Probabilmente le capacità straordinarie uniche dell’Axolotl derivano proprio dal suo DNA primitivo, talmente vecchio e singolare da godere di meccanismi biologici a noi sconosciuti.

Biologia Axolotl: Rigenerazione:

Incredibile è la capacità di rigenerare parti intere del corpo. È in grado di riformare ogni tipo di tessuto; un arto mutilato in poche settimane può essere sostituito da un organo identico e perfettamente funzionante; alcuni esemplari hanno rigenerato occhi, connessioni nervose e persino parti del loro cervello.

Il processo di rigenerazione degli axolotl è favorito dalle basse temperature e al contrario sfavorito dalle alte.

La ricerca di Tanaka nel 2009, ha scoperto che la massa di cellule che dà vita ai diversi tipi di tessuto dell’organo non è composta da cellule totipotenti (indifferenziate) ma, bensì, da cellule multipotenti (differenziate).

Ogni cellula è di fatto la sola capace di ricostruire se stessa

(c. muscolare → c. muscolare; c. ossea → c. ossea; etc.)

Solo le cellule del derma hanno dimostrato l’abilità di produrre diversi tipi di cellule (ad eccezione di quelle muscolari e nervose).

Un’altra particolarità della biologia unica degli axolotl è rispetto alla conoscenza della posizione che andranno poi ad occupare: sembra che le cellule cartilaginee non possiedano fin da subito questa informazione; mentre le cellule nervose sappiano dal principio dove andare a sistemarsi

biologia axolotl

Respirazione:

L’Axolotl può respirare in quattro differenti modi:  

1) Attraverso le branchie esterne, Sono le tre strutture di colore rosso che si allungano ai lati della testa contenenti sottilissimi filamenti piumosi ricchi di capillari.

Ogni volta che una di queste sottili strutture si sposta, l’ossigeno presente nell’acqua passa direttamente nel sangue dei capillari, e il corpo dell’Axolotl libera all’esterno l’anidride carbonica.

2) L’Axolotl può respirare attraverso la respirazione cutanea, come avviene nelle tartarughe dal guscio molle, la pelle infatti è molto fine e delicata, tale da permettere facilmente gli scambi gassosi.

3) La membrana buccofaringea si trova in fondo alla bocca dell’axolotl e anche se in poche quantità contribuisce allo scambio gassoso tra l’organismo e l’acqua.

4)L’Axolotl mantenendo lo stadio larvale neotenico sviluppa dei polmoni abbozzati che gli permettono di salire in superficie per inspirare un boccone d’aria; che servirà anche alla fluttuazione e al nuoto.

L’axolotl un animale unico sia a livello biologico che comportamentale, simpatico e paffuto le sue cellule potrebbero contenere il genoma chiave per lo sviluppo di importanti tecnologie future.

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Fivizzoli Edoardo, Tarta Guida


Allevatore di animali esotici e appassionato di acquari ho creato il mio portale online per fornire le informazioni necessarie all'allevamento di rettili, anfibi e animali esotici. Diplomato in gestione dell'ambiente e del territorio mi batto per contrastare i pregiudizi e le notizie non verificate sugli exotic pets

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