Commercio di animali esotici: la psicosi animalista
Ebbene sì nel 2020 ci ritroviamo a parlare di commercio di animali esotici in crisi e minacciato dalla psicosi e dal terrorismo psicologico che stanno facendo le associazioni animaliste nei nostri confronti.
Come se fuorviare a proprio favore il corona virus non fosse già abbastanza grave le associazioni animaliste chiedono un blocco totale del nostro settore.
Andiamo subito ad analizzare i fatti:
La scienza animalista: più marketing che dati
Nell’articolo online sulla critica mossa da Lav si chiede uno stop immediato alle fiere di animali esotici perchè rappresentano un enorme rischio zoonosi. EH si avete capito bene! LAV mette a confronto le fiere di animali esotici italiane con i wet market orientali…
Come se non bastasse la critica si muove sull’onda animale esotico= malattie= rischio di zoonosi, Troppo semplice approfittare del terrore del covid per giustificare petizioni animaliste!
Forse dovremmo semplicemente spiegare a questi giornalisti scientifici improvvisati che se un animale esotico nato in cattività entrasse in contatto con il mondo esterno per periodi brevi o prolungati rischierebbe numerose malattie anche mortali poichè il suo sistema immunitario non è neanche paragonabile a quello di un animale in natura.
Ora il primo grosso interrogativo che muovo a Lav è:
Come fa un animale esotico nato in cattività ad essere a rischio zoonosi, quando l’animale stesso rischia batteriosi, infezioni e malattie uscendo dalla sua stessa teca?
Che cosa ci siamo persi?

Non consoci le fiere di animali esotici? leggi l’articolo su esotika erba 2020
L’unico vero rischio è la disinformazione! E quella non è colpa delle fiere!
Le fiere di animali esotici sono luogo di : scambio e vendita animali esotici di allevatori verificati, scambio e confronto di informazioni sulla gestione e allevamento o conservazione degli animali esotici e infine possiamo anche affermare che sia l’unico mezzo per avere dialogo tra gli appassionati e controlli rigorosissimi da parte dell’ufficio cites.
L’unico grosso rischio delle fiere di animali esotici è rappresentato dagli animalisti che cavalcano il covid19 per i lori scopi empatici condannando il nostro settore giustificandosi con affermazioni ridicole:

Come già specificato le scatole di plastica sono l’unico mezzo per:
- evitare il contatto tra gli animali e massimizzare l’ igiene e la pulizia
- mantenere la giusta temperatura
- evitare che l’animale si stressi durante il periodo di esposizione
- garantire un luogo sicuro anche durante il trasporto
Maccome! Se le scatolette di plastica sono così preziose per gli animali esotici perchè un associazione animalista le critica? Non dovreste forse lavorare negli interessi degli animali?
Inoltre se aveste avuto almeno la decenza di informarvi prima di scrivere articoli a caso sapreste che il ratto domestico oggi è una realtà pulita e compresa nel mondo degli animali esotici, nessun ratto vivo viene venduto come cibo vivo per pitoni da almeno 10/15 anni…
L’unico pericolo sono le informazioni false che state diffondendo per i vostri interessi non giustificati dalla scienza, e non c’è cosa più condannabile di chi utilizza il covid per i suoi interessi personali.
Dal terrorismo psicologico all’azione: così si muovono i nemici degli animali con una petizione
Con una petizione si muovono i nemici degli animali ma gli amici del terrore, con un manifesto ridicolo che chiede di approvare limitazioni degne dell’intelletto di chi l’ha scritta.
Un allevatore di animali esotici o qualsiasi proprietario di animali dovrebbe indignarsi davanti a quello che state proponendo:

Analizziamo come nel punto 1 chiedete di vietare la vendita degli animali esotici nati in cattività! Ma se non è delirio questo…
Da un punto di vista scientifico poteva anche essere ragionevole discutere sulle importazioni ma dal momento che chiedete di vietare il commercio di animali riprodotti in cattività rendete visibile quanto stiate cercando di far approvare le vostre convinzioni animaliste grazie al covid19.
Nel punto 2 vorreste inoltre trasformare il già rigido regolamento cites in un sistema di controllo e divieto di commercio di tutti gli animali esotici?
Clap Clap! Ci siete riusciti! Con questo punto avete toccato il fondo…
Lav ti invito a sfogliare la galleria che segue perchè non sappiamo se sei a conoscenza dello stato degli ecosistemi:
CANDEIRAS DO JAMARI, RONDÔNIA, BRAZIL: Aerial view of a large burned area in the city of Candeiras do Jamari in the state of Rondônia. (Photo: Victor Moriyama / Greenpeace), Amazon Burning Overflight CANDEIRAS DO JAMARI, RONDÔNIA, BRASIL: Imagem aérea de uma grande área queimada na cidade de Candeiras do Jamari no Estado de Rondônia. (Foto: Victor Moriyama / Greenpeace) Orinoco pollution by illegal mineral extraction New caledonia have problem with air pollution
Ecco Lav, questi sono dati scientifici e tecnici della perdita di biodiversità del nostro pianeta e una qualsiasi associazione animalista dovrebbe non solo comprenderli ma favorire la conservazione degli animali e del giusto scambio di informazioni; possibile solo con il commercio di animali esotici.
Quello che state facendo non solo è ossimorico con la vostra missione ma andrebbe considerato un vero e proprio reato.
Arriverà il giorno dove non potremo più parlare di perdita di biodiversità ma di conservazione di quella rimasta, e a quel punto non potrete fare nient altro che rispettare i nostri studi, la nostra conoscenza e la nostra passione; non per infimo gusto personale ma per un fine più alto: LA CONSERVAZIONE
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